Nel mio precedente articolo ho riportato un colloquio tra Charlie, l’ufficiale di collegamento italiano a Beirut nel periodo in cui è stato dispiegato nella capitale libanese il contingente italiano al comando del Gen. Angioni. Ho parlato di Charlie senza precisare  il vero nome dell’allora capitano in forza a ITALAIR, il raggruppamento elicotteri di ITALAIR dove, nello stesso periodo,  anch’io vi prestavo servizio.
Charlie, ovvero Corrado Cantatore è stato anche mio superiore al tempo in cui era a capo del Sismi. Da qualche anno ha fondato un agenzia di Business intelligence che ha sede in Virginia (USA), ed io ancora una volta sono con lui collaborando con l’Agenzia.

Con Corrado mi lega uno speciale cordone ombelicale ed una ultra trentennale conoscenza durante la quale ho avuto il modo di apprezzare, forse più di tutti, la sua alta professionalità, l’intelligenza, la cortesia, il sottile umorismo,  e, cosa non comune, l’estremo rispetto per i suoi subordinati. Una persona non comune che mai fa sfoggio di sé mettendo i suoi interlocutori a proprio agio.
La premessa per dire che ho omesso di precisare il vero nome di Charlie per un senso di rispetto e anche perché lui è persona schiva e non è mai stato di tante parole.  Ho ritenuto quindi di parlare di lui utilizzando il suo nicknam con il quale era conosciuto e che molti, negli ambienti militari e d’intelligence ricordano certamente.
Bene, parlando dell’articolo che ho pubblicato sul suo incontro con Oriana Fallaci, mi ha detto che non era più il caso di parlare di lui con il nickname di Charlie. Ecco quindi che ho deciso di chiarire, ai giovani militari, chi era Charlie e cosa ha fatto per il contingente italiano.
Lui, come chi scrive, da tempo ha lasciato il servizio attivo e tanto tempo è passato, Charlie è il passato, il presente  è Corrado Cantatore,  ed è a lui che gli italiani di Italcon e di Italair, che poco o nulla sanno oggi di Charlie, devono ringraziare per essere ritornati a casa sani e salvi.
Michele Santoro

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